by Francesco Petrarca (1304 - 1374)
Quando il soave mio fido conforto
Language: Italian (Italiano)
Available translation(s): ENG
Quando il soave mio fido conforto per dar riposo a la mia vita stanca ponsi del letto in su la sponda manca con quel suo dolce ragionare accorto, tutto di pietà et di paura smorto dico: "Onde vien' tu ora, o felice alma?" Un ramoscel di palma et un di lauro trae del suo bel seno, et dice: "Dal sereno ciel empireo et di quelle sante parti mi mossi et vengo sol per consolarti." In atto et in parole la ringratio humilmente, et poi demando: "Or donde sai tu il mio stato?" Et ella: "Le triste onde del pianto, di che mai tu non se' satio, coll'aura de' sospir', per tanto spatio passano al cielo, et turban la mia pace: sí forte ti dispiace che di questa miseria sia partita, et giunta a miglior vita; che piacer ti devria, se tu m'amasti quanto in sembianti et ne' tuoi dir' mostrasti." Rispondo: "Io non piango altro che me stesso che son rimaso in tenebre e 'n martire, certo sempre del tuo al ciel salire come di cosa ch'uom vede da presso. Come Dio et Natura avrebben messo in un cor giovenil tanta vertute, se l'eterna salute non fusse destinata al tuo ben fare, o de l'anime rare, ch'altamente vivesti qui tra noi, et che súbito al ciel volasti poi? Ma io che debbo altro che pianger sempre, misero et sol, che senza te son nulla? Ch'or fuss'io spento al latte et a la culla, per non provar de l'amorose tempre!" Et ella: "A che pur piangi et ti distempre? Quanto era meglio alzar da terra l'ali, et le cose mortali et queste dolci tue fallaci ciance librar con giusta lance, et seguir me, s'è ver che tanto m'ami, cogliendo omai qualchun di questi rami!" "I' volea demandar - respond'io allora - : Che voglion importar quelle due frondi?" Et ella: "Tu medesmo ti rispondi, tu la cui non penna tanto l'una honora: palma è victoria, et io, giovene anchora, vinsi il mondo, et me stessa; il lauro segna trïumpho, ond'io son degna, mercé di quel Signor che mi die' forza. Or tu, s'altri ti sforza, a Lui ti volgi, a Lui chiedi soccorso, sí che siam Seco al fine del tuo corso". "Son questi i capei biondi, et l'aureo nodo, - dich'io - ch'ancor mi stringe, et quei belli occhi che fur mio sol?" - "Non errar con li sciocchi, né parlar - dice - o creder a lor modo. Spirito ignudo sono, e 'n ciel mi godo: quel che tu cerchi è terra, già molt'anni, ma per trarti d'affanni m'è dato a parer tale; et anchor quella sarò, piú che mai bella, a te piú cara, sí selvaggia et pia, salvando inseme tua salute et mia." I' piango; et ella il volto co le sue man' m'asciuga, et poi sospira dolcemente, et s'adira con parole che i sassi romper ponno: et dopo questo si parte ella, e 'l sonno.
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Note: in Spring's setting, the male part is sung in German (translation by Rudi Spring); the female part (sung by the baritone) is in Italian.
First line in German: "Wann sich der sanfte, mein getreuer Trostgeist"
Authorship:
- by Francesco Petrarca (1304 - 1374), "Quando il soave mio fido conforto", appears in Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta) , in 2. Rime In morte di Madonna Laura, no. 359 [author's text checked 1 time against a primary source]
Musical settings (art songs, Lieder, mélodies, (etc.), choral pieces, and other vocal works set to this text), listed by composer (not necessarily exhaustive):
- by Rudi Spring (b. 1962), "Incontro. Dialogische Canzone", op. 79 no. 1 (2003), published 2005 [ baritone and piano (or fortepiano) ], Bärenreiter, Praha [sung text not yet checked]
Available translations, adaptations or excerpts, and transliterations (if applicable):
- ENG English (A. S. Kline) , no title, copyright © 2002, (re)printed on this website with kind permission
Researcher for this text: Emily Ezust [Administrator]
This text was added to the website: 2013-11-11
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